24 NOVEMBRE 1938

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La vita frenetica, gli impegni, i bambini, le preoccupazioni e le responsabilità ci fanno vivere come se fossimo in apnea, passano le settimane, passano i mesi e le stagioni, passano gli anni, e te ne accorgi quando il tuo primo figlio ti arriva al petto e per alzarlo, quasi non ti devi più abbassare. Così come gli altri due, per i quali quasi non riesci a percepire i passaggi tanto sono repentini, da un giorno all'altro li senti parlare, fare frasi complete ed esprimersi come i grandi.
Però ci sono dei momenti in cui è necessario fermarsi, pensare, fissare e anche ricordare. 
Perché purtroppo delle persone non ci sono più nella vita reale, ma fortunatamente, non c'è modo di cancellarle nei pensieri quotidiani, così come tutti i giorni non riesci a pensare come sarebbe stato, cosa avresti potuto fare, se fossero ancora lì.
Oggi avrei voluto tanto accendere queste due candele, fare una fantastica festa, ridarti tutto l'affetto che nella tua vita hai saputo donare, sempre e comunque, gratuitamente, per tutti ma per primi e incondizionatamente per la tua famiglia.
Mi hai insegnato che la famiglia è la cosa più importante, che nulla e nessuno può andare avanti ad essa, per la quale tu ti sei dedicata per tutta la vita, fatta di rinunce, di fatiche e spero, di qualche soddisfazione.
Come i tuoi primi nipoti, la mia laurea, il mio matrimonio (anche se avrei tanto voluto fosse in chiesa) e gli altri due nipoti che hai conosciuto anche solo per poco tempo.
Avrei voluto una festa che ti facesse sentire importante, circondata da tutti noi, con i bambini in braccio ed i ragazzi alle spalle, per ridarti tutte quelle feste che purtroppo non ti abbiamo fatto, perché tu nemmeno le chiedevi, eri contenta del solo fatto che fossimo lì con te.
Ricordo di un anno, nel quale tornando dall'università ti acquistai un bouchet di roselline dal venditore che si metteva in centro. Ricordo che fosti molto felice, non eri abituata a certe attenzioni.
Quanto vorrei averlo fatto ancora tante altre volte.
Ricordo che mi dicevi che, ultima di undici figli, eri la più coccolata, seppure nella povertà, tuo papà cercava di non farti mancare niente.
Ha cresciuto la persona più buona, sensibile disponibile e altruista che io abbia mai visto ed ogni giorno cerco di imitarla, anche se non credo di riuscirci.

Tanti auguri Mamma. 
Mi manchi tantissimo.

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